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| Franco Baggiani - Santur | 5.99 € |
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| Franco Baggiani - Santur | 6.60 € |
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| 1 | After the jazz | 0.60 € |
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| 2 | Santur | 0.60 € |
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| 3 | Supervita | 0.60 € |
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| 4 | Lokomotiva | 0.60 € |
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| 5 | Santur | 0.60 € |
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| 6 | Indian dreams | 0.60 € |
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| 7 | Transito | 0.60 € |
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| 8 | Dietro Sieve | 0.60 € |
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| 9 | I love manderino | 0.60 € |
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| 10 | Manor house | 0.60 € |
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| 11 | Tattoo | 0.60 € |
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Il progetto nasce, come molti altri di Baggiani, per cercare soluzioni nuove o "nuovistiche" all'interno della fusione del jazz con aree musicali diverse. Questa volta Baggiani si avvale della collaborazione di Mario Leonelli dei Govinda, musicista elettronico e virtuale che su indicazione del trombettista ha disegnato una sorta di tavolozza sonora elettronica, ora di sapore etno indiano ora jungle ora house sulla quale vengono disegnate repentine volute e temi distesi di chiaro sapore ambient incorniciate in una sequenza video, sempre curata da Leonelli. Sitar, flauti indiani, tablas e un'altra miriade di strumenti provenienti da altre culture si incontrano con lo scattante e originale fraseggio del trombettista, ora chiaro e netto, ora con echi ed elaborazioni elettroniche che riportano il suono ad una dimensione ancestrale creando una osmosi timbrica di rara bellezza. Sperimentare non significa in ogni caso astrarsi dalla realtà, infatti con Santur si può ballare con le "groove" di tendenza e scorgere le velate citazioni di L.Bowie o dei Beatles. Comporre, scomporre e ricomporre in un puzzle che riporta ad un arena della musica dove tutte le loro anime si incontrano in un risultato affascinante. Nell'autunno 2006 esce il cd Santur, edito dalla Sound Records, giovane e coraggiosa etichetta fiorentina di musica jazz e d'avanguardia www.soundrecords.it), frutto di un progetto che nasce nel 2002 come "Tattoo" e che in questi anni si è perfezionato. |
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Da "MovimentiPROG" Prosegue imperterrita l'attività di Franco Baggiani, l'esperto trombettista che naviga nel mare della fusione di jazz, elettronica e world music. Dopo "Tattoo" il fiorentino approfondisce ancora meglio il suo progetto, entrando con maggior decisione nel mondo nu-jazz in compagnia di Madhava Das, che si occupa della parte elettronica del lavoro. Un album molto godibile, a tratti modaiolo e "easy", che però non dimentica alcuni elementi chiave: il groove, la sensualità, il fascino e il mistero, una buona capacità espressiva. "After the jazz" più che un titolo è una dichiarazione programmatica, infatti il pezzo sembra quasi un aggiornamento in chiave electro dei secchi beats del Miles di "In a silent way", "Down beat" e "Transito" riprendono lo spirito di "Tutu" avvolgendolo di effluvi indiani e sfumature enigmatiche. Abbracciando Dizzy Gillespie, McCoy Tyner, Ravi Shankar, i Beatles, gli Indaco e Nils Petter Molvaer, Baggiani elabora un sound di confine, che abbandona la concezione di jazz nell'elettronica "Supervita" e nel world-beat della title-track. Groove a tutto spiano per "Lokomotiva" e "I love Manderino", misterioso jazz afterhours in "Dietro Sieve", l'episodio visionario di "Indian dreams": Baggiani sa viaggiare anche sui contrasti creando una proposta godibile, talvolta danzereccia, con il limite di una certa ripetitività dovuta anche alla piccola formazione, un duo che non si apre a collaborazioni che potrebbero arricchire il sound. "Santur" è un buon disco, per un autore che si conferma valido viaggiatore di frontiera. |
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