Il disco è stato realizzato con la produzione artistica di Lorenzo Piscopo (Anna Oxa, Dirotta su Cuba, Bollani, Grignani, ecc.), che ne ha curato anche gli arrangiamenti. All’interno, oltre alla presenza predominante di Cantini (voce, chitarra acustica) e Piscopo (alle chitarre, ai bassi e alle programmazioni) risaltano i nomi di Alessandro Potini (alla batteria) e Marilena Catapano (cori in “L’attesa”).
I testi appaiono spesso come cut-up onirici. Sono vorticosi, intensi, epigrammatici. Molteplici sono i riferimenti letterari. Il linguaggio musicale invece denota strutture tipiche del pop: le canzoni risultano spesso orecchiabili e “radiofoniche”.
È indubbiamente rilevante l’impronta autobiografica (“1976”, “L’attesa”, “Esplodevano anime”), ma diversi sono i personaggi noti raccontati o citati da Cantini: la giovane vita dello straordinario Andrea Pazienza distrutta dalla droga nella Bologna degli anni ’70, tra i movimenti e un’irripetibile stagione creativa (“Tranches de vie”) |